Rappresentare la crisi italiana degli ultimi anni: questo l'intento della mostra Horror Vacui, sottotitolata, per l'appunto, "La grande crisi 2011-2013 in poesie per immagini", allestita presso Palazzo Rubini Vesin di Gradara e visitabile fino al 7 luglio.
Giuseppe Vanni, insegnante con la passione per la poesia, è l'autore dei testi e colui che ha curato l'allestimento della mostra, riuscendo ad abbinare a ogni poesia una foto in grado di esaltarne l'espressività.
La crisi del nostro tempo, sembra dire l'autore, oltre che economica e finanziaria, è morale e affettiva. La società attuale sembra incapace di produrre nuovi valori e nuove idee, e la sua corsa pare destinata a incagliarsi nelle secche dell'aridità che lei stessa ha generato, come condizione essenziale per la propria auto-riproduzione.
La diffusione del precariato nel mondo del lavoro, oltre che il simbolo di questa crisi, ne è una delle cause poiché ha aumentato, sia in intensità che in estensione, le nevrosi dell'uomo comune, esponendolo al rischio di fallimenti a catena anche nella sua vita privata.
L'incertezza generale delle condizioni di vita ha fatto sprofondare il livello medio della convivenza civile, spingendo i singoli a compiere atti sempre più degradanti pur di conservare le poche briciole di benessere che le élite del potere economico-finanziario sono disposte a concedere al resto dell'umanità, al fine di poter continuare a concentrare nelle loro mani quote sempre più ampie di ricchezza.
Tra una politica che appare incapace di trovare le soluzioni per uscire dalla crisi e un'economia che disprezza e umilia coloro che credono ancora nei valori della dignità del lavoro e del sacrificio personale, sembra impossibile trovare un barlume di luce, anche spirituale, che possa servire da ancora di salvezza per chi tenta di non affondare. Fino a quando il sorriso spensierato di un bambino non sparge il balsamo incontaminato dell'innocenza sopra il degrado che ci circonda e riesce a rendere la nostra vita meno infernale.
La mostra si può visitare ogni sabato e domenica fino al 7 luglio, a partire dalle 21 di sera, presso Palazzo Rubini Vesin di Gradara. L'ingresso è libero.
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